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La complessità delle mansioni civilistiche e fiscali che un curatore fallimentare si trova a svolgere imporrebbe una normativa di riferimento organica. Accade, viceversa, che mentre la disciplina civilistica ha diretto riferimento nella legge fallimentare (riformata dal D.Lgs. n. 5/2006), per quanto attiene a norme tributarie, bisogna, invece, riconnettersi a leggi d'imposta prive, nella gran parte dei casi, di richiami espliciti al fallimento e all'ufficio del curatore. Il rischio più ricorrente, in tale situazione, è quello del dubbio interpretativo e delle ripercussioni che lo stesso può avere sull'intera procedura. Gli autori pongono rimedio alla problematica, illustrando tutti gli adempimenti a carico del curatore fallimentare e, in genere, degli organi di gestione delle procedure concorsuali.